di Martina Esposito
La comunità internazionale accoglie la notizia con speranza: Meloni ed Erdoğan lodano il ruolo di mediazione americana, mentre Macron, Abbas, l’ONU e l’UE sottolineano l’urgenza di una reale attuazione. Critiche da parte del ministro israeliano Smotrich. Firma ufficiale prevista alle ore undici
È stato il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ad annunciare ufficialmente il raggiungimento dell’accordo tra Israele e Hamas per l’attuazione della prima fase del piano di pace nella Striscia di Gaza. Il leader americano ha parlato di «un risultato storico», frutto di «una determinazione condivisa a porre fine alle sofferenze dei civili e aprire la strada a una soluzione politica duratura».
Erdoğan e Meloni elogiano Trump
La notizia ha generato reazioni entusiaste tra i principali attori internazionali. La presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, ha definito l’accordo «una straordinaria notizia», aggiungendo: «L’intesa apre la strada al cessate il fuoco a Gaza, al rilascio di tutti gli ostaggi e al ritiro delle forze israeliane su linee concordate». Meloni ha poi espresso «gratitudine al Presidente Trump per il suo incessante impegno» e ha lodato il ruolo dei mediatori regionali: «Egitto, Qatar e Turchia hanno svolto un ruolo cruciale per il raggiungimento dell’intesa». Ha infine ribadito il sostegno italiano al processo: «L’Italia è pronta a contribuire alla stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo di Gaza».
Parole di elogio per Trump anche da parte del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan: «Sono profondamente lieto che i negoziati Hamas-Israele, condotti a Sharm El-Sheikh con il contributo della Turchia, abbiano portato a un cessate il fuoco a Gaza».
Erdoğan ha ringraziato «il Presidente Trump per aver mostrato la volontà politica necessaria» e ha riaffermato l’impegno di Ankara per la causa palestinese: «Continueremo a sostenere la creazione di uno Stato palestinese indipendente, con Gerusalemme Est come capitale».
Reazioni positive, tranne Smotrich
Numerose le reazioni da parte della comunità internazionale. Il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso la sua soddisfazione scrivendo su X: «Immensa speranza per gli ostaggi e le loro famiglie, per i palestinesi di Gaza, per la regione».
Macron ha poi auspicato «la fine della guerra e l’apertura di una soluzione politica fondata su due Stati». Il presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmud Abbas, ha accolto con favore l’intesa, chiedendo un «cessate il fuoco immediato» e affermando:
«Ciò che ci interessa ora è il rilascio di tutti gli ostaggi e dei prigionieri, la consegna urgente di aiuti umanitari e l’avvio della ricostruzione». Abbas ha ribadito la necessità del collegamento tra Gaza e la Cisgiordania sotto un’unica autorità palestinese, con l’obiettivo di «uno Stato palestinese indipendente e sovrano, partner naturale per la stabilità nella regione».
Dal fronte umanitario, il capo per gli Affari umanitari dell’ONU, Tom Fletcher, ha affermato: «Grandi notizie. Facciamo uscire gli ostaggi e aumentiamo rapidamente gli aiuti. I nostri team sono pronti per salvare vite», sottolineando l’importanza di «un accesso sicuro» alla Striscia. Anche l’Unione Europea ha accolto positivamente l’intesa. Kaja Kallas, Alto rappresentante Ue, ha dichiarato:
«L’accordo segna un passo avanti importante. L’Ue farà tutto il possibile per sostenerne l’attuazione».
Non tutti, però, si sono detti favorevoli. Il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, ha annunciato che il suo partito non sosterrà l’accordo: «Non ci uniremo alle miopi celebrazioni. Non voteremo a favore», accusando l’intesa di lasciare «metà degli ostaggi in cattività».
La firma ufficiale dell’accordo è prevista alle ore undici. Un momento cruciale, che potrebbe rappresentare l’inizio di un nuovo capitolo nella lunga e dolorosa crisi israelo-palestinese.
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L’articolo Intesa su Gaza verso la firma. Meloni: «Grazie Trump» proviene da Associated Medias.