di Ennio Bassi

Mentre la Germania prepara la polizia ad abbattere droni sospetti, la presidente della Commissione europea parla di una strategia sistematica russa per destabilizzare l’Europa. Cresce la tensione anche sul fronte dei missili Tomahawk a Kiev

Nel pieno di una nuova ondata di attacchi e provocazioni, l’Unione Europea innalza la soglia della difesa e rafforza il suo fronte interno. La Germania si prepara a varare un disegno di legge anti-droni che autorizzerà la polizia federale ad abbattere velivoli sospetti, mentre da Strasburgo, Ursula von der Leyen lancia un allarme senza precedenti:

“Questa è guerra ibrida. La Russia vuole seminare discordia. L’UE deve rispondere con unità e fermezza.”

Il disegno di legge tedesco, anticipato dalla Bild, sarà discusso oggi in Consiglio dei Ministri e segna un punto di svolta nella politica di sicurezza interna. La norma affida alla polizia federale la responsabilità diretta di contrastare la minaccia crescente dei droni ostili, attraverso tecnologie di disturbo e misure fisiche di neutralizzazione. La mossa arriva dopo una serie di episodi attribuiti a Mosca, tra cui recenti sorvoli su basi militari e l’aeroporto di Monaco, costretto a chiudere due volte nel weekend.

Il ministro dell’Interno Alexander Dobrindt ha dichiarato che la Germania “sta imparando da Israele e Ucraina” e ha confermato investimenti per oltre 115 milioni di euro in sistemi anti-droni, insieme alla creazione di un’unità di ricerca dedicata. “La minaccia è reale, la risposta deve essere pronta”, ha detto.

Von der Leyen: “Costruiremo un Muro di Droni”

Dal Parlamento europeo, la presidente della Commissione ha rilanciato un piano ambizioso:

“Costruiremo un Drone Wall, uno scudo a 360 gradi per tutta l’UE, dal fianco orientale a quello meridionale”.
Von der Leyen ha evocato scenari concreti: cavi sottomarini tagliati, aeroporti paralizzati da cyberattacchi, elezioni compromesse da operazioni di disinformazione. “Non si tratta di incidenti isolati. È una campagna strategica per destabilizzarci”, ha detto.

“Se esitiamo ad agire, la zona grigia si allargherà. Ogni centimetro del nostro territorio dev’essere protetto”, ha aggiunto, invocando la creazione di una capacità strategica di risposta europea.

Missili, attacchi e deterrenza: la tensione sale

Intanto, sul terreno ucraino la guerra continua a colpire i civili. Nelle ultime 24 ore almeno 5 persone sono morte e 37 sono rimaste ferite in attacchi russi su 11 località, tra cui la regione di Kherson e il Donbass. Una centrale termoelettrica di DTEK, la più grande compagnia energetica privata del Paese, è stata gravemente danneggiata. “È il 206° attacco contro i nostri impianti”, ha dichiarato l’azienda, preoccupata per la tenuta della rete elettrica in vista dell’inverno.

Dall’altra parte del fronte, il presidente Volodymyr Zelensky ha celebrato i risultati degli attacchi a lungo raggio ucraini:

“I nostri missili mostrano crescente efficacia. I guerrieri del Servizio di Sicurezza da soli stanno eliminando oltre 100 occupanti al giorno”.

Nel frattempo, cresce la pressione diplomatica sull’amministrazione Trump per la fornitura dei missili Tomahawk a Kiev. Mosca ha reagito duramente, con il viceministro degli Esteri Serghei Ryabkov che ha parlato di un “possibile coinvolgimento diretto degli USA”, ammonendo Washington a evitare azioni che possano minacciare la deterrenza nucleare russa.

“L’invio dei Tomahawk cambierebbe qualitativamente la situazione. Speriamo che l’amministrazione americana rifletta con responsabilità”, ha detto Ryabkov.

Attacchi al confine, nuove vittime

In risposta agli attacchi russi, le forze ucraine hanno colpito con missili la regione russa di Belgorod, al confine. Almeno tre civili sono morti nel villaggio di Maslova Pristan. Le squadre di emergenza stanno ancora cercando dispersi tra le macerie.

Nel frattempo, il presidente russo Vladimir Putin è giunto in Tagikistan per un vertice con i leader dell’Asia Centrale e della CSI. Un segnale politico che Mosca non intende isolarsi, ma anzi rafforzare il proprio asse post-sovietico.

L’UE rilancia la sua difesa

La ministra danese per gli Affari europei, Marie Bjerre, intervenendo in aula a Strasburgo, ha riassunto il momento:

“Le violazioni dello spazio aereo sono inaccettabili. L’Europa è sotto pressione. Dobbiamo rispondere con prontezza e una mentalità paneuropea”.

La parola chiave è resilienza, e inizia con la difesa dei cieli. La guerra moderna — ha ribadito Von der Leyen — “non si combatte più solo con carri armati, ma con droni, reti informatiche e campagne di influenza. Serve una risposta moderna e collettiva”.

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