L’eurodeputato ed ex ministro italiano per l’integrazione, Cecile Kyenge, ha appena concluso a Lomè una visita voluta dall’assemblea parlamentare europea per consentire di realizzare un’analisi sull’attuale situazione in Togo. La delegazione, della quale facevano parte anche il liberale e copresidente dell’assemblea parlmentare paritaria UE-ACP, Louis Michel, ed il popolare Michel Gahler, presidente della delegazione per le relazioni con i parlamenti pan africani, ha incontrato le massime autorità togolesi: dal Presidente della Repubblica,  Faure Gnassingbé, al primo ministro, Komi Séom Klassou, dal ministro per la funzione pubblica, Gilbert Bawara, al ministro degli esteri, Robert Dussey, al presidente dell’Assemblea nazionale, la signora Yawa Djigbodi Tsegan, il ministro dell’amministrazione territoriale, Payadowa Boukpessi, ed il ministro per la sicurezza e la protezione civile, Yark Damehane. Incontrati anche membri dei partiti di opposizione, della società civile ed il rappresentante togolese di Amnesty International. Quattro giorni cadenzati da una serie di fitti incontri organizzati proprio per consentire alla troika di Bruxelles di poter dialogare con tutte le forze politiche e sociali del paese e così poter verificare nel modo più accurato possibile lo stato di salute di una giovane repubblica che negli ultimi anni, come molti altri paesi africani, è stata protagonista di duri confronti tra partiti di maggioranza ed opposizione circa le regole costituzionali da seguire. Al termine della visita il bilancio è stato positivo, nel senso che il Togo ha saputo spiegare il percorso fatto dal paese ed illustrare tutti i progressi raggiunti. Progressi che vanno proprio nelle direzione indicata dalla Comunità Europea. Un obiettivo importante per un paese come il Togo, ma anche fondamentale per l’equilibrio dell’intera area dell’Africa dell’ovest. In questo viaggio ancora una volta è emersa la popolarità e la competenza dell’europarlamentare italiana. Cecile Kyenge nel corso di cinque anni da parlamentare europeo, grazie al suo costante lavoro sul territorio, alla sua competenza specifica in materia di immigrazione e di diritti umani e alle sue origini africane è diventata a Bruxelles il vero riferimento di tutti quei paesi dell’Africa che guardano all’Europa come l’alleato principale, come soggetto politico privilegiato. Con Kyenge l’Europa e soprattutto l’Italia, paese finora assai poco presente nel continente giovane, hanno trovato una interlocutrice che l’Africa considera affidabile, competente ed apprezzata da tutti gli interlocutori locali. Una popolarità accresciuta anche grazie alla sensibilità di una donna da sempre impegnata nella questione dell’emancipazione femminile e nella difesa dei diritti dei bambini. Un ruolo che è emerso anche nel viaggio in Togo, dove Kyenge ha saputo dare il suo contributo positivo per arrivare ad una posizione equilibrata e giusta per tutti gli attori seduti al tavolo.