Il progetto consente di scaricare da chiavette Usb installate nei muri i file e condividere i propri. Negli ultimi mesi sono nate decine di chiavette usb posizionate in luoghi più o meno centrali, come il Foro Bonaparte a Milano, Piazzale Aldo Moro a Roma ma anche località turistiche, da Grosseto a Catania, Venezia e Napoli
di Mario Tosetti
Dead Drop in realtà non è una novità, da circa dieci anni ha l’obiettivo di unire il mondo fisico e digitale. Eppure negli ultimi tempi si sta assistendo ad un nuovo boom per il progetto. L’iniziativa è semplice: chiavette Usb sono state collocate all’interno di muri in tutto il mondo consentono sia di prelevare i file sia di caricarne di propri agganciando i propri apparecchi.
Il fautore Aram Barthol ha paralto di un “network p2p anonimo in luoghi pubblici”. La cosa bella, ovviamente, è che lo scambio di contenuti avviene offline, una sorta di visione romantica che rimanda ai tempi in cui foto e video dovevano necessariamente essere portati con sè su un supporto di memoria, quando ancora non esistevano i cloud.
Al mondo esistono 2700 punti di “stoccaggio” delle chiavette anche se in Italia sono meno di 100. Al di là della visione, ovviamente, il progetto Dead Drop presenta numerose criticità legate alla sicurezza. Il rischio di infettare i telefoni o computer se si aggancia una chiavetta con virus è molto elevato. Anche se c’è da sapere che la comunità che ruota intorno al sito deaddrops.com tiene aggiornata una mappa in cui segnala eventuali problemi e raccomanda le chiavette “pulite”. E’ chiaro che però è tutto affidato agli utenti e nessuno controlla effettivamente lo stato degli stick per verificare che non siano stati danneggiati o modificati.
Ultimamente, comunque, stiamo assistendo ad una nuova esplosione del fenomeno: solo in Italia sono nate decine di chiavette usb posizionate in luoghi più o meno centrali, come il Foro Bonaparte a Milano, Piazzale Aldo Moro a Roma ma anche località turistiche, da Grosseto a Catania, Venezia e Napoli. Sul portale del progetto è presente persino un tutorial su come installare le chiavette. Si parte con un buco nel muro, chiavetta senza protezione esterna, per renderla più sottile, e cemento a presa rapida. Il tutto appare un pò nerd e tra l’altro non tiene minimamente conto di eventuali installazioni in luoghi di valore storico o artistico. Ad ogni modo non sembra essere una casualità quella per cui ultimamente il mercato fa notare un aumento dei ricavi per le vendite di chiavette Usb.
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