I bilanci delle Fondazioni aderenti all’Acri sono stati finalmente resi noti nei giorni scorsi. La notizia più rilevante è il buco di bilancio della Fondazione Cariplo nel 2018 per quasi 115 milioni di euro. Non si tratta di una novità per la Fondazione milanese, atteso che anche nel 2015 e nel 2016 essa chiudeva i propri conti con delle perdite, rispettivamente di 38,7 e 30,9 milioni di euro. Il totale delle perdite registrate dalla Cariplo negli anni citati assomma, dunque, a oltre 184 milioni di euro.
Quello che stupisce è registrare come i quotidiani nazionali non abbiano riportato questa notizia, visto che nei tre mesi precedenti la fine del suo mandato non hanno fatto altro che tessere le lodi del Presidente uscente, Guzzetti (foto in basso), con interviste quasi quotidiane, seguendone le numerose autocelebrazioni, da quella della Scala a Milano a quella di Roma, e le numerose altre, dove il signore non ha cessato di raccontare la sua storia personale e quella di Presidente della Cariplo e dell’Acri senza fare mai cenno ad aspetti meno positivi della sua attività.
Appare invero difficilmente qualificabile il comportamento di chi, nel raccontare la sua storia, non ha mai minimamente accennato al risultato negativo della Cariplo e della parimenti negativa situazione dell’Acri, entrambe da lui presiedute. E, insieme a lui, sono da criticare gli organi di stampa che avrebbero potuto facilmente registrare le macerie lasciate dalla sua gestione con riferimento alla crisi, grave e talvolta irreversibile, di 2/3 delle Fondazioni associate all’Acri, che ormai non sono più in grado di svolgere la propria missione istituzionale a favore dei territori di riferimento, a causa delle scelte sbagliate del Presidente (permanenza nel capitale delle banche, entrata nella Cassa Depositi e Prestiti e nel Fondo Atlante) e avrebbero potuto osservare come la gestione Guzzetti della Cariplo sia stata caratterizzata spesso da risultati pessimi, attese le perdite registrate negli anni sopra indicati. Vergogna.
(RED/VR)