Di Oreste Migliaccio

Il duo Emanuele – Sgarbi funziona. Il Professore che da un ventennio guida la Fondazione Roma è, in assoluto, uno dei pochi in Italia ad avere un bagaglio culturale completo, nel senso che ne capisce di economia e finanza come di arte e di gestione museale, in più ha una sensibilità artistica ben precisa essendo egli stesso poeta. Emanuele è dunque l’ideatore, il precursore, il fine esteta che ha l’intuizione, la capacità progettuale e i mezzi per attuarla. Sgarbi è invece il perfetto curatore, un uomo colto che se non fosse stato condizionato da smanie politiche e da un egocentrismo accentuato dal turpiloquio avrebbe potuto fare molto di più. Ma, come dicevamo, il duo funziona proprio perché genio e sregolatezza messi insieme talvolta producono eccellenze. E’ il caso di Sutri, antico paesino della Tuscia in queste ore al centro della cronaca culturale internazionale per il ritorno a casa del mitico Efebo, una statua di bronzo risalente al primo secolo dopo Cristo che fu ritrovata all’inizio del ‘900 nei campi da due contadini di Sutri. Dopo decenni trascorsi nei musei della Capitale ora è finalmente  arrivato il momento del rientro a casa. Un ritorno storico che si deve proprio all’intuizione e alla determinazione di Emmanuele Emanuele e che, presentato al pubblico insieme a tanti grandi del moderno come del contemporaneo, da Renato Guttuso a Francis Bacon, ripropone un modello che in Italia Emanuele propugna da sempre: vale a dire che l’arte, quella vera, è unica, e che dunque antico e contemporaneo possono e devono coesistere. Esattamente come da anni avviene nel museo di Palazzo Sciarra voluto proprio dal Presidente onorario di Fondazione Roma. Ma andiamo per gradi e vediamo dunque di scoprire cosa è accaduto oggi a Palazzo Doebbing di Sutri. Dopo aver incantato gli occhi di 11mila visitatori in pochi mesi, nella prima stagione di mostre, con opere di Pellizza da Volpedo, che con il suo Idillio Verde ha ispirato la nascita del museo di Palazzo Doebbing, Artemisia Gentileschi, Wilhelm Von Gloeden e con i capolavori di arte sacra della Tuscia, ed aver ospitato deputati, giornalisti, pensatori, ambasciatori, ministri, come quello dell’Istruzione, Marco Bussetti, giunti a testimoniare le grandi eccellenze italiane nelle conferenze del “Festival d’autunno”, oggi nel museo di Palazzo Doebbing ha preso il via la nuova stagione espositiva con la grande apertura delle mostre: “Dialoghi a Sutri” e del Museo di Arte antica e di Arte sacra di Sutri, che ospiterà capolavori della Tuscia, provenienti dagli edifici della Diocesi di Civita Castellana, e i tesori dell’antica Sutri, con l’Efebo, a testimonianza della millenaria identità sutrina, capace, oggi, di ergersi a capitale italiana dell’arte.

Sutri, giunta al centro delle cronache nazionali grazie alla visione di un nuovo Rinascimento del Sindaco Vittorio Sgarbi, torna a brillare con le opere di 11 grandi maestri dell’arte: Tiziano, Scipione Pulzone, Henri Rousseau, Antonio Ligabue, Fausto Pirandello, Ottone Rosai, Francis Bacon, Renato Guttuso, Ernesto Lamagna, Luca Crocicchi e Carlos Solito.

La nuova stagione espositiva del museo di Palazzo Doebbing e la città di Sutri potranno contare, ancora una volta, sul prezioso contributo di importanti sostenitori istituzionali, in virtù dell’autorevolezza delle proposte culturali di Vittorio Sgarbi, come la Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta da Emmanuele Francesco Maria Emanuele, mecenate già protagonista della storica apertura del museo di Palazzo Doebbing a settembre scorso, fortemente sensibile allo sviluppo di Sutri e della Bellezza come fonte di identità e ricchezza umana, ed inoltre del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dei ministeri dell’Interno, dell’Economia e delle Finanze, dell’Istruzione, dell’Università, della Ricerca e del Lavoro, delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, delle Politiche per la famiglia, della Giustizia, dell’Ambiente, per i Beni e le Attività culturali, come anche della Regione Lazio e della Provincia di Viterbo.

Emmanuele F. M. Emanuele, che è anche cittadino onorario di Sutri, ha così commentato quest’ultima apertura: «Sono davvero lieto di inaugurare nuovamente le splendide sale di Palazzo Doebbing, a distanza di pochi mesi dal suo “battesimo” come Museo della città, dando ufficialmente il via ad una nuova stagione espositiva che si prospetta eccezionale come quella dello scorso autunno. Anche questa volta Vittorio Sgarbi, con la decisione e la celerità che connotano tutte le nostre imprese comuni, ha realizzato il progetto di offrire ai visitatori undici mostre in contemporanea, che coniugano l’arte sacra con l’arte laica ed i maestri della classicità con gli artisti moderni. Un’offerta artistico-culturale, oserei dire, che non teme confronti neppure con le grandi metropoli europee, e che avvalora la promessa che il Sindaco ed io formulammo lo scorso settembre: di fare di questo luogo meraviglioso il punto di partenza per una rinascita umanistica ed economica della Tuscia.».