È dalla Terza rivoluzione industriale che i flussi delle fonti di energia determinano i flussi politici, sociali ed economici delle civiltà occidentali. Ancora oggi è così, con la differenza che l’Occidente, sta modificando i suoi confini. Seguire oggi i flussi energetici ci conduce verso Sud, l’Occidente di domani. Precisamente in Africa. Proprio pochi giorni fa, il 19 giugno, ad Addis Abeba è successo qualcosa di molto importante e strategico. Allo Sheraton hotel dell’affascinante e contraddittoria capitale etiopica si è tenuta la settima conferenza annuale della RES4Africa Foundation, uno dei principali think tank internazionali impegnato nell’instaurazione di un dialogo tra soggetti pubblici e privati in tema di sviluppo energetico in Africa. E a giudicare dalla rilevanza dei decision maker coinvolti era evidente che stavamo dentro la notizia. E la robusta presenza del management di Enel Green Power confermava lo strategico interessamento della società italiana in questo mercato. Si andava dall’Hon. Prof. Emanuele C. Del Re, deputy ministero f Foreign Affairs and International Cooperation, ad Antonio Ammisecra, presidente di Enel green Power nonché del RES$Africa Foundation, fino a Carlo Zorzoli, Head of Business development di Enel Green Power, Andrea Gattini, Head of business development Africa di Enel Green Power, Giulio Del Magro, Head International financing di Cassa Depositi e Prestiti, Roberto Vigotti, Segretario generale di RES4Africa Foundation , Getahun Moges, CEO di Ethiopian Energy authority, l’ambasciatore Luca Maestripieri, direttore dell’Agenzia italiana for development cooperation oltre a politici e manager etiopici specializzati nel settore energetico.
Tutti sono stati d’accordo su un aspetto: l’Africa sta crescendo. E non poco. Molti paesi africani stanno riflettendo le tendenze macroeconomiche incoraggianti, come la crescita economica e demografica dinamica, l’urbanizzazione rapida e una classe media in espansione con crescenti capacità di spesa. Con la metà dei suoi abitanti di età inferiore ai 25 anni, la popolazione lavoratrice dell’Africa dovrebbe superare quella della Cina entro il 2035.
La parola chiave, ancora una volta, è “energia”. L’elettricità è l’elemento che abilita le attività generatrici di reddito, alimenta le catene del valore e accelera l’impatto sullo sviluppo che a sua volta può potenziare le comunità, sviluppare società sane, promuovere la crescita del business e migliorare i mezzi di sussistenza africani. La sfida per l’accesso all’energia in Africa richiede approcci innovativi. Insieme all’aumento della capacità di generazione e delle reti in espansione, la chiusura del divario energetico richiede un passaggio dall’approccio dominante orientato alle merci a un fornitore di servizi che consente un maggiore uso di energia rinnovabile ben oltre la fornitura di energia elettrica in tutti i settori di utilizzo finale. Questo cambiamento del modello di business sta accadendo in tutto il mondo, ma ha ancora più promesse in Africa, dove l’energia elettrica può davvero agire come stimolante del tanto necessario sviluppo socio-economico.
Il Nexus Water-Energy-Food (WEF) offre un approccio innovativo per affrontare contemporaneamente l’accesso all’energia, la sicurezza alimentare e l’accesso all’acqua pulita nei paesi africani. La RES4Africa Foundation ha preparato la scena della sua Conferenza annuale del 2019 come sede ideale per analizzare il Nexus WEF come un nuovo paradigma di opportunità per gli investitori che cercano di colmare il divario energetico in Africa, aprendo modelli di business innovativi, olistici e orientati al cliente, combinando tutti i servizi che possono fornire le catene del valore energetico, alimentare e idrico.
Staremo a vedere cosa succederà, ma una cosa è certa. Enel Green Power si sta muovendo bene sul mercato africano e sta dimostrando strategia e lungimiranza.