Dopo aver manifestato la “grande emozione e soddisfazione” per la vittoria dalla Lega, Matteo Salvini blinda subito i prossimi passi da fare: ridurre pressione fiscale, accelerare su autonomia e infrastrutture. I “2 milioni e 200mila preferenze personali” è un numero di voti che “mi ripaga di tante battaglie e di tanti sacrifici, lavorando 18 ore al giorno”, dice replicando a chi lo critica di trascorrere poco tempo al ministero dell’Interno. “Gli italiani sono persone concrete, sane e oneste che riconoscono dove c’è polemica gratuita”, ha aggiunto.
Durante la conferenza stampa a Milano, il leader del Carroccio sottolinea come “in tutte e venti le regioni italiane c’è almeno un comune, piccolo o grande, dove la Lega supera il 40% dei voti, da Nord a Sud e questo rispetto all’anno scorso e a cinque anni fa è un dato eclatante ed emozionante”. Anche a Riace e Lampedusa, “due comuni che la sinistra ha scelto come simbolo dell’antisalvinismo”, la Lega ha vinto: “E stiamo parlando di Calabria e Sicilia quindi evidentemente una richiesta di un’immigrazione controllata, non è solo un capriccio di Salvini ma è una ferma volontà degli italiani. Ed è una delle prime battaglie che andremo pacatamente a condurre e a vincere nel nuovo Parlamento europeo e nella nuova commissione europea”. Sull’immigrazione “adotterò il modello Riace e Lampedusa perché in democrazia funziona così, e quindi entra chi ha il permesso di entrare”.

Quanto all’Europa, “il nuovo Parlamento europeo e la nuova commissione europea saranno amici dell’Italia o lo saranno almeno di più di quanto lo siano stati con i governo ultra europeisti del Pd degli ultimi anni”. “E’ cambiata la geografia in Europa, conto che il gruppo che la Lega proverà a mettere in piedi avrà tra i 100 e 150 europarlamentari”, spiega preannunciando incontri con gli altri esponenti delle destre che hanno vinto in Europa. “L’Italia cresce se aziende e lavoratori pagano meno di quello che pagano oggi – ha detto ancora Salvini – non siamo noi che vogliamo sforare, se fossimo costretti a rispettare numeri e vincoli vecchi il debito crescerebbe ulteriormente, noi vogliamo ridurlo questo debito. Vogliamo avere il credito delle istituzioni europee per fare il contrario di quello che hanno fatto i Letta, i Monti, i Renzi, i Gentiloni ovvero restituire i soldi agli italiani a partire dalle imprese. Non chiediamo uno sforzo particolare agli amici dei Cinquestelle perché è già nel contratto di governo”. (adnkronos)